Un calcio al linfoma

    Era il 1° Maggio 2016, mentre prendevo in braccio mio figlio, che aveva da poco compiuto 3 anni, ricevevo un calcio ben assestato alle parti basse, mi tocco nel punto esatto dove mi aveva colpito e mi accorgo di avere uno strano rigonfiamento.

    Di lì a poco mi ritrovo in sala operatoria per un intervento di orchifunicolectomia.

    L'esame estemporaneo della massa diceva che si trattava di un seminoma, come aveva anticipato l'urologo. Avevo 37 anni, analisi negative, totale assenza di sintomi, tutto lasciava presagire un seminoma.

    Dopo circa 40 giorni la diagnosi definitiva: Linfoma non Hodgkin al testicolo sx.

    Ricordo perfettamente il momento della telefonata che mi comunicava la diagnosi, erano circa le 13:00, stavo uscendo di casa per andare a lavoro.

    Do la notizia a mia moglie, resta di sasso, le dico di non preoccuparsi e che il giorno dopo mi avevano già fissato un appuntamento con l'ematologo.

    Vado a lavoro, ma dopo circa 20 minuti dall'inizio del turno, comincio a realizzare, mi si appanna la vista, inizio ad avere i brividi di freddo, decido di mollare tutto e ritornare a casa, mi rendo conto di aver lasciato mia moglie da sola dopo una notizia così tremenda.

    Rientro e la trovo a piangere, le sorrido, l'abbraccio e provo a tranquillizzarla, avrei voluto piangere anche io, ma non potevo, dovevo darle forza.

    Dopo aver effettuato i vari esami il dottore mi dice di stare tranquillo, che la cura non sarebbe stata una passeggiata, ma avevo oltre l'80% di possibilità di abbattere il "mostro".

    Ho iniziato con 6 cicli di chemio(r-chop), radioterapia al testicolo controlaterale e 4 punture al midollo.

    È stata davvero dura, le chemio mi davano tutti gli effetti collaterali possibili, ma ho sempre cercato di affrontarla con il sorriso, dovevo rassicurare tutte le persone che mi erano vicine.

    Chiunque passasse a trovarmi entrava in casa con il musone, ma io facevo di tutto per farglielo passare. Credo di esser diventato un vero comico in quel periodo, era bellissimo vederli andare via con il sorriso, per poi vederli ritornare a trovarmi felici.

    Dopo circa 8 mesi dall'ultima chemio sono ritornato ad essere un runner, un po’ scarso a dire il vero!

    I primi 10 km di corsa post cure, non li dimenticherò mai. Come d’abitudine il percorso terminava sul lungomare. Questa volta però, appena ho iniziato ad intravedere le onde non sono riuscito a trattenere le lacrime.

    È stato bellissimo, finalmente ero riuscito a piangere.

    Oggi sono in remissione completa e tutte le mattine la prima cosa che faccio è baciare mio figlio e ringraziarlo per quel calcio.

    Non so se la malattia si ripresenterà, so solo che in ogni caso dovrò mettere tutto me stesso per affrontarla di nuovo, lo devo a mia moglie a mio figlio e, come ho sempre detto agli amici, alla banca a cui non ho ancora finito di saldare il mutuo!

    Luigi

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