Congresso ASH 2024: lo studio di fase 3 DREAMM-7 sul mieloma multiplo.

Lo studio di fase 3 DREAMM-7 ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di due diverse combinazioni di farmaci nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che avevano ricevuto almeno una linea di trattamento precedente. L’obiettivo principale era valutare la sopravvivenza libera da progressione, mentre gli obiettivi secondari includevano la sopravvivenza globale, la durata della risposta e la negatività della malattia minima residua. scopri di più sullo studio.

Background

Il mieloma multiplo è generalmente trattato con regimi di combinazione a tre o quattro farmaci che includono inibitori del proteasoma, immunomodulatori e anticorpi monoclonali anti-CD38. Tuttavia, dopo il trattamento iniziale la maggior parte dei pazienti presenta una progressione della malattia e dunque necessita di nuove opzioni terapeutiche efficaci.

Belantamab mafodotin è un coniugato farmaco-anticorpo (il cui acronimo è ADC, dall’inglese antibody-drug conjugate) che si lega all’antigene di maturazione delle cellule B sulle cellule del mieloma, inducendo la loro distruzione tramite più meccanismi – fra cui citotossicità diretta, citotossicità mediata da anticorpi e morte cellulare immunogenica. Il farmaco ha già dimostrato di migliorare la durata della risposta a lungo termine, motivo per cui è stato testato in combinazione con altri trattamenti standard.

Lo studio DREAMM-7

Lo studio di fase 3 DREAMM-7 ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di belantamab mafodotin in associazione con bortezomib e desametasone rispetto a daratumumab, bortezomib e desametasone nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che avevano ricevuto almeno una linea di trattamento precedente. L’obiettivo principale era valutare la sopravvivenza libera da progressione, mentre gli obiettivi secondari includevano la sopravvivenza globale, la durata della risposta e la negatività della malattia minima residua.

Nell’analisi presentata al congresso dell’American Society of Hematology del dicembre 2024 sono stati inclusi 494 pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario, seguiti per una mediana di 28,2 mesi (intervallo da 0,1 a 40 mesi). La terapia con belantamab mafodotin in associazione con bortezomib e desametasone ha dimostrato una sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunga rispetto a quella con daratumumab, bortezomib e desametasone: 36,6 mesi con la prima associazione rispetto ai 13,4 mesi registrati con la seconda associazione. I pazienti trattati con belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone avevano quindi un 59% in meno di rischio di progressione della malattia rispetto a quelli trattati con daratumumab, bortezomib e desametasone. Per quanto riguarda la durata della risposta, l’associazione belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone ha mostrato una durata della risposta superiore (35,6 mesi rispetto ai 17,8 mesi avuti con daratumumab, bortezomib e desametasone); inoltre il 25% dei pazienti trattati con belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone ha ottenuto una risposta completa e negatività della malattia minima residua, rispetto al 10% dei pazienti trattatati con daratumumab, bortezomib e desametasone. I tassi di sopravvivenza a 18 mesi erano pari all’84% nei soggetti trattati con belantamab mafodotin in associazione con bortezomib e desametasone rispetto al 73% di quelli trattati con daratumumab, bortezomib e desametasone. Infine, il beneficio dell’associazione belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone si è mantenuto anche dopo un ulteriore trattamento, indicando un prolungamento significativo del tempo prima della progressione della malattia.

Conclusioni

In conclusione, hanno sottolineato i ricercatori, lo studio DREAMM-7 ha dimostrato che nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario l’associazione belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone offre vantaggi significativi rispetto a quella con daratumumab, bortezomib e desametasone, garantendo migliore sopravvivenza libera da progressione, risposte più profonde e più durature, maggiore tasso di negatività della malattia minima residua e trend favorevole nella sopravvivenza globale.

Tali risultati suggeriscono che l’associazione belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone potrebbe diventare un nuovo standard di trattamento per i pazienti con mieloma multiplo con prima o successive recidive.

 

Fonte: ASH24: P772