Luglio 2011
Tutto è iniziato a luglio del 2011.
Ero in partenza dalla stazione di Alessandria in direzione Napoli, quando fui assalita da tanti morsi di zanzara sui piedi. Passai la notte in treno e cominciai ad avere questo fastidioso prurito. Di lì a qualche settimana cominciai ad avere prurito anche alle gambe.
Associai tutto ad una cattiva circolazione, dal momento che lavoravo come commessa e passavo tutto il giorno in piedi, ma sopratutto al fatto che a febbraio dello stesso anno ero stata operata alla safena, che mi era stata asportata.
La cosa andava via via peggiorando: il prurito iniziava appena uscita dalla doccia e non potevo indossare niente di sintetico o il mio corpo iniziava a bruciare. Ero costretta anche in pieno inverno a dormire praticamente nuda.
Gli esami di routine erano nella norma. I vari tentativi di visita dal mio medico davano esito di diagnosi di stress e prescrizione di creme idratanti varie. In effetti avevo iniziato un nuovo lavoro, avevo i lavori in casa e dovevo preparare un trasloco, altro che stress!
Un giorno, all’inizio di novembre, passai una mano alla base del collo e sentii un rigonfiamento. Mi frugai bene e sentii due formazioni. Andai subito dal medico a prenotare un'ecografia. L'ecografista mi disse che a giudicare dall’ecografia la formazione non era brutta ma era grossa, quindi meritevole di approfondimento; disse che magari poteva essere solo una mononucleosi.
Scoprii però di avere gli anticorpi per la mononucleosi e allora il medico mi fece fare una visita dall'ematologo dell'ospedale vicino casa mia, il quale mi visitò a stento, e chiedendomi dei sintomi, mi disse: “Non si preoccupi, lei non ha nemmeno il prurito!", e quando io risposi: "Come no? Io ho un prurito devastante!", ribatté: "Ah, signora, questo cambia le cose! Dobbiamo toglierlo perché potrebbe essere di tutto, da una banale infezione ad un tumore ai linfonodi". L’ematologo allora mi parlò dell'esperienza di Nanni Moretti (che ha avuto la mia stessa malattia) ed io iniziai a piangere.
Purtroppo in famiglia non eravamo nuovi a questo genere di cattive notizie: mio fratello maggiore combatteva da anni con un linfoma, e mi consigliò di andare subito a Napoli dove mi avrebbe fatto seguire dal medico che aveva in cura anche lui.
Al II Policlinico di Napoli ho incontrato i miei angeli custodi: la dott.ssa Amalia De Renzo ed il suo staff. Mi hanno sottoposta a numerosi esami medici: PEC, TAC, ago aspirato, escissione del noduli. In dieci giorni sono stata rivoltata come un calzino e la diagnosi fu immediata: Linfoma di Hodgkin, variante sclerosi nodulare, III stadio Burkley.
Avevo una massa mediastinica di 13x8 cm - praticamente un pompelmo - asintomatica, non facevo nemmeno fatica a respirare! Niente febbre, niente stanchezza o perdita di peso...NIENTE!
Ho deciso di affrontare la malattia lontana da casa e da mio marito, perché non avevo nessuno che potesse occuparsi di me e non volevo gravare su mio marito che lavorava. Le aspettative dei medici erano buone, mi dissero che il lh risponde bene alle terapie. Feci 6 cicli di chemioterapia, quindicinali, e dopo 7 mesi era tutto sparito.
Io sono sempre stata molto credente e ho ricevuto tanta forza dalla mia famiglia, da mio marito, che piangeva tutti i giorni e non mi ha mai fatto pesare la scelta che ho fatto, ma soprattutto dalla professionalità e umanità trovate nel reparto di ematologia.
Ho affrontato la malattia ridendo e scherzando con i miei compagni di sventura, cercando di tirar loro su il morale. Io ho vomitato solo due volte dopo la prima e dopo l'ultima terapia. ma per aver ecceduto nel cibo. Non sono dimagrita di un etto, anzi ho preso 16 chili, non ho mai perso l'appetito, e non sono caduti nemmeno tutti i capelli.
Sostengo l'AIL in tutte le iniziative e credo sia arrivato il momento di diventare volontaria io stessa.
Ora sono in remissione completa da un anno e ovviamente spero continui così perché ho un sogno: diventare mamma.
Spero che la mia storia possa essere d'aiuto.
Approfitto per ringraziare tutti voi per quello che fate.
Con tutto il mio cuore.
Storie di combattenti