La forza in un sorriso
Un giorno ti svegli e tutto cambia...
La mia vita cambia 2 anni fa circa.
Passate le ferie inizio la solita routine, lavoro, famiglia, piscina, gli amici e il volontariato.
Inizio a tossire, una tosse che aumenta la sera quando vado a letto. Credo, come spesso capita, che sia il classico malanno di stagione.
Poi una mattina mi sveglio e sono gonfia il mio viso e il mio collo sembrano un palloncino che si gonfia piano piano.
Vado dal medico e faccio l'ecografia, ricordo come fosse oggi la dottoressa mi dice: “Hai i linfonodi gonfi, vedrai che ti faranno fare una tac con il contrasto” e mi saluta dicendo: “In bocca al lupo, auguri”.
Esco dallo studio stordita e frastornata, chiamo il mio medico e iniziano una serie di controlli fino ad arrivare al reparto di ematologia, era il 21 dicembre.
Lì trovo un'equipe tra medici e infermieri a dir poco favolosi, anche se la sensazione è di venire all’improvviso catapultata su un altro pianeta.
Il 10 gennaio arriva la diagnosi: Linfoma primitivo mediastinico al IV livello.
Inizio così il ciclo di chemioterapia, durata 12 settimane. Ogni settimana di martedì, il mio giorno, affrontavo la nuova avventura.
Ho imparato a sorridere, ho anche pianto tanto, a 44 anni non è il massimo ritrovarti senza capelli, l'unica cosa rimasta sono state le sopracciglia.
Ero diventata una piccola botte, mangiavo come una matta e la notte non dormivo, ma quando entravo in reparto sfoderavo sempre il mio sorriso.
Ho ironizzato su tutto, la puntura di chemio era diventata Maleficient (come la strega di Biancaneve), ogni cosa che mi faceva male aveva un soprannome ridicolo e di questo ridevamo insieme anche alla dottoressa. Aveva imparato a dirmi: “Agata domani fai Maleficient” ed io rispondevo sempre; “Va bene dottoressa, mi si presenta una bella settimana!”.
All'inizio stavo male solo qualche giorno, poi il malessere è diventato quotidiano, la mia forza sono stati la mia famiglia e i miei amici. L'affetto che ho ricevuto ed è stato molto importante per me.
Poi sono passata dalla chemio alla radio, odiavo quella maschera che dovevo mettere, mi sentivo come chiusa in una camicia di forza, la vivevo come una violenza.
Oggi convivo con quello che è rimasto perché niente torna come prima: mi è stata tolta la possibilità di avere un figlio perché la chemio mi ha regalato la menopausa e non sono più tornata nei miei 45kg.
Solo una cosa non mi è stato tolto il mio sorriso.
Il regalo più bello che puoi fare a qualcuno è un sorriso. Vivo con il sorriso sulle labbra perché non ho più voglia di arrabbiarmi, non ne vale la pena.
Ora la mia vita è cambiata totalmente in modo positivo perchè mi circondo solo di cose belle e di ciò che mi fa stare bene.
Agata
Storie di combattenti