Ogni dono è un nodo: AIL nelle scuole

AIL porta nelle scuole ‘Ogni dono è un nodo’, un progetto sull'educazione alla salute e alla cultura del volontariato rivolto ai ragazzi degli ultimi due anni delle superiori. I ragazzi avranno modo di conoscersi meglio e potenziare le proprie abilità di vita e saranno attori protagonisti del processo grazie al metodo della peer education.

AIL è attenta al mondo dell'educazione perché consapevole del ruolo della scuola nel contribuire a formare un sistema di valori nei giovani, elemento fondamentale nella costruzione della loro identità personale. Per questo motivo l’Associazione ha strutturato il progetto di educazione e sensibilizzazione Ogni dono è un nodo, rivolto ai giovani delle IV e V superiori, che ha come obiettivo principale quello di promuovere la cultura del volontariato, della donazione di sangue e midollo e una maggiore consapevolezza sui propri atteggiamenti e stili di vita.

Il progetto si sviluppa in due parti per l’anno in corso:

  1. Una Campagna di sensibilizzazione per la donazione di sangue e cellule staminali emopoietiche

  2. Implementazione del progetto educativo negli istituti di secondo grado in diverse province italiane

L'importanza delle Life skills

Portare il volontariato a scuola ha come fine promuovere stili di vita positivi improntati alla partecipazione e alla legalità, educare all'ascolto come capacità di accorgersi dell'altro, stimolare occasioni per esperire e consolidare nuovi ruoli e responsabilità. È il tentativo di offrire alle nuove generazioni iniziative concrete, occasioni e opportunità che facciano conoscere e vivere ai giovani l'esperienza del dono, della gratuità, della relazione d'aiuto e della condivisione.

Il progetto consentirà ai giovani destinatari di riflettere sul loro modo di vedere sé stessi e la società in cui vivono. Avranno non solo modo di conoscersi meglio e potenziare le proprie abilità di vita (“life skills”), ma anche di divenire cittadini e cittadine attivi/e arricchendo il capitale sociale del nostro territorio. Ogni dono è un nodo rientra infatti tra i programmi di educazione alla salute, che offrono ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di aumentare le conoscenze sull'argomento e modificare volontariamente il proprio comportamento in relazione alla tutela della salute e dell'ambiente in cui si vive attraverso l’acquisizione di abilità di vita.  

Per trasmettere queste importanti competenze relazionali, i ragazzi avranno accesso ad un percorso elaborato da un team di esperti e avranno poi il compito di diffondere quanto avranno appreso ai loro coetanei, moltiplicando la forza del messaggio AIL. La peer education (educazione tra pari) è un metodo educativo in cui i giovani assumono un ruolo attivo nell'insegnamento e nel supporto reciproco, imparando gli uni dagli altri. Questo approccio si basa sull'idea che i coetanei possano essere formatori particolarmente efficaci, poiché condividono esperienze, linguaggi e interessi simili, facilitando una comunicazione più diretta e coinvolgente.  Il metodo della peer education è uno più diffusi per la promozione della salute e per la prevenzione dei comportamenti a rischio in età adolescenziale e giovanile perché è un approccio che rende i giovani “potenti” nel lavoro con i coetanei.

La prima fase del progetto

Nel 2024 AIL ha individuato 11 sedi locali dell’Associazione che sono state formate da un team di professionisti per avviare il progetto nelle provincie di appartenenza,   con il supporto di linee guida e di materiali formativi. Le sedi che hanno aderito sono: Ascoli, Bari, Brescia, Catania, Frosinone, Latina, Lecce, Palermo, Reggio Calabria, Salerno e Treviso. Grazie alla loro esperienza, ai dati e ai feedback raccolti, AIL si propone di estendere un modello professionalizzato di incontri educazionali a un numero sempre maggiore di Sezioni.

A partire dall’ottobre 2024 ogni sede AIL aderente, coinvolgerà fino ad un massimo di 13 classi sul proprio territorio, in uno o più istituti, dove un’équipe composta da un educatore, uno psicologo, un insegnante, un tutor d’aula e un volontario AIL formerà i peer, ovvero 2 ragazzi per ogni classe per un numero massimo di 26 peer per istituto. Questi studenti saranno impegnati in una formazione della durata di 18 ore, suddivise in 6 incontri, sia pratici che teorici. Una parte fondante del loro percorso, infatti, sarà la partecipazione attiva a delle attività di volontariato e la creazione, tramite un lab di comunicazione, di una campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue e midollo (cellule staminali emopoietiche), che poi verrà diffusa a tutta la scuola e anche al di fuori di essa, per arruolare nuovi donatori attivi.

Alla fine di questo percorso i peer saranno chiamati, sotto la supervisione di un referente di progetto, a trasmettere ai propri compagni quanto appreso, secondo i principi della peer education, che consente ai ragazzi di non essere fruitori passivi ma attori protagonisti nella trasmissione del messaggio. Con il coinvolgimento di massimo di 13 classi sugli 11 territori selezionati, si stima che in questa fase del progetto verranno raggiunti in maniera diretta dal messaggio AIL almeno 3000 ragazzi in tutta Italia.

Finalità

Con questo progetto AIL si propone di trasmettere il proprio messaggio e i propri valori creando una rete fatta di persone, il cui innesco principale sono i ragazzi stessi, non solo uditori ma veri e propri ambassador dell’Associazione. Ecco gli obiettivi del progetto:

  • Sensibilizzazione sui temi dell'impegno civile e del volontariato, essenziale per costruire nel tempo una cittadinanza consapevole ed aperta alla condivisione dei problemi sociali;

  • Accrescimento dell’autostima e della fiducia in sé stessi;

  • Incoraggiamento verso l’autonomia e l’auto-direzione, capacità che aiutano i giovani a proiettarsi nel proprio futuro;

  • Riconoscimento della solidarietà come valore fondante del vivere insieme;

  • Acquisizione di conoscenze sulle patologie onco-ematologiche e gli aspetti psicologici ad esse legati;

  • Valorizzazione dell’importanza della donazione che si concretizza in un aumento di donatori tra i giovani e di un coinvolgimento diretto nelle campagne di promozione della raccolta sangue e/o di cellule staminali del midollo osseo;

  • Conoscenza di stili di vita sani e promozione del benessere personale.