Linfoma Cutaneo
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Generalità
I linfomi cutanei rappresentano una rara tipologia di linfomi non Hodgkin che si localizzano specificatamente a livello della cute. In queste malattie, un particolare tipo di cellule del sangue chiamate linfociti iniziano a moltiplicarsi in maniera incontrollata e ad accumularsi a livello di diversi organi (ad esempio, i linfonodi, il sistema gastrointestinale, la milza, la cute), causando più o meno sintomi a seconda che siano localizzati o diffusi.
Un fattore di rischio per il linfoma cutaneo è l'esposizione a una dose elevata di radiazioni radioattive, che altera il materiale genetico dei linfociti. A differenza di altri tumori della pelle, né l'eccessiva esposizione al sole, né le frequenti scottature nell'infanzia e nell'adolescenza, né la dieta o i geni giocano però un ruolo primario nel linfoma cutaneo.
Nello specifico, nei linfomi cutanei i linfociti malati si accumulano a livello della pelle, causando principalmente:
lesioni a livello della cute: che si presentano molto spesso come macchie, placche o noduli, di colore rossastro o violaceo. In alcuni casi si possono avere anche lesioni ulcerate ed estese; si possono inoltre manifestare come una singola lesione o più lesioni in diverse parti del corpo.
sintomi localizzati: quali prurito intenso o bruciore nella zona interessata. Alcuni linfomi cutanei possono causare anche sintomi più generali, quali stanchezza, febbricola e sudorazioni intense.
Classificazione
La classificazione dei linfomi cutanei è molto complessa, poiché ne esistono di diversi tipi. Nella maggior parte dei casi i linfociti malati sono della famiglia dei linfociti T, ma esistono anche i linfomi cutanei a partenza dai linfociti B.
I principali tipi di linfomi cutanei T che richiedono trattamento sono:
La micosi fungoide: è il più frequente tra i linfomi a cellule T cutanei, soprattutto negli uomini di età compresa fra i 40 e i 60 anni. In questo caso, le lesioni a livello della pelle passano attraverso vari stadi: nello stadio iniziale il linfoma si presenta con macchie cutanee persistenti (molte volte confuse per eczema), per poi evolvere a placche più spesse, diffuse e profonde molto pruriginose, che possono anche ulcerarsi ed infettarsi.
La sindrome di Sézary: in alcuni casi più aggressivi, la micosi fungoide può evolvere a una forma più generalizzata, chiamata appunto sindrome di Sézary, in cui i linfociti malati si ritrovano anche in circolo nel sangue e nei linfonodi, causando sintomi sistemici e cutanei più intensi, fino all'eritrodermia (arrossamento intenso di tutta la pelle).
Il linfoma cutaneo anaplastico a grandi cellule T: è un tipo di linfoma ad andamento poco aggressivo quando localizzato solo a livello della pelle, che si presenta come lesioni cutanee isolate.
Diagnosi e stadiazione
La diagnosi dei linfomi cutanei si basa sul:
Riconoscimento delle lesioni cutanee sospette e valutazione medica.
Esecuzione di esami del sangue (generici quali emocromo, funzionalità epatica e renale, e più specifici, quali LDH, B2microglobulina, ecc.).
Biopsia della lesione cutanea sospetta, con analisi delle caratteristiche morfologiche e molecolari delle cellule identificate.
Esami radiologici di stadiazione, come radiografia del torace ed ecografia dell'addome, tomografia computerizzata (TC) o tomografia a emissione di positroni (PET).
A partire da tali esami si può determinare l'estensione e l'aggressività della malattia. Nel caso della micosi fungoide e della sindrome di Sézary la stadiazione si basa sul sistema TNM: con T (tumor) si intende l'estensione a livello della pelle, con N (nodes) si intende la presenza o meno dei linfociti malati nei linfonodi, e con M (metastasis) si intende la presenza dei linfociti malati anche a livello di altri organi; inoltre, si considera anche la B (blood), in base alla presenza o meno dei linfociti malati nel sangue circolante (e la sigla diventa TNMB). Tutti questi elementi permettono di classificare la malattia dallo stadio I allo stadio IV (dal meno aggressivo al più aggressivo).
Per gli altri tipi di linfoma cutaneo con interessamento dei linfonodi, invece, l'estensione si calcola in base alla classica stadiazione dei linfomi non Hodgkin.
Terapia
Il trattamento dei linfomi cutanei dipende:
dall'estensione della malattia a livello della cute ed eventualmente a livello del sangue o di altri organi;
dalla presenza di sintomi invalidanti per il paziente;
dalle tempistiche dell'evoluzione (ci sono ad esempio dei linfomi cutanei cronici e stabili da anni).
Il trattamento può consistere nelle sole terapie locali a livello della pelle, ma in alcuni casi può essere necessario un trattamento chemioterapico sistemico.
I trattamenti cutanei comprendono, ad esempio, la radioterapia locale, la fototerapia con raggi UVA (o UVB) o farmaci topici come cortisone, chemioterapici o retinoidi. Negli stadi avanzati possono essere necessari farmaci chemioterapici (ad esempio metotrexato o clorambucile) o interferone. A oggi si possono utilizzare anche farmaci più specifici e mirati, i cosidetti farmaci a bersaglio molecolare (ad esempio, il brentuximab e altri), che colpiscono un bersaglio mirato presente sulle cellule tumorali, danneggiando il meno possibile quelle sane o che attivano una risposta immunitaria contro il linfoma (interferone). Infine, se il tumore non risponde ai precedenti trattamenti, si può prendere in considerazione il trapianto di cellule staminali provenienti da midollo osseo di donatore compatibile oppure autologo; in tal caso, le cellule sono prelevate dal paziente stesso e selezionate attentamente prima del trapianto, per evitare che siano portatrici delle mutazioni cancerogene.